A volte immagino di essere una famosa cantautrice alle prese con il giornalista di turno che pone sempre le solite domande.
Tra tutte, puntualmente, quella che mi fa tribolare di più è sicuramente la fatidica: “Quali sono gli artisti che ti hanno influenzata maggiormente?“.
Penso a Lucy Rose, penso agli A Fine Frenzy, a Glen Hansard, ai Merriment, a Brandi Carlile, a Sarah Jaffe, a Soko… e penso a ReFlow.
Tutte le volte, per quanto possa cambiare l’ordine, ReFlow non manca all’elenco.
La cosa triste è che nessuno di voi ne ha mai sentito parlare prima d’ora, potrei scommetterci un rene (quello malaticcio, l’altro mi serve ancora, eh!).
E’ triste perché questo ragazzo prende un pomeriggio uguale a tutti gli altri e lo trasforma in qualcosa di unico, genuino, sorprendente.
Si piazza davanti alla telecamera e prende la chitarra, poi lo xilofono, il bongo, il violino, la tastiera, i microfoni, e qualunque altro oggetto possa produrre un suono di suo gradimento… e vi cambia la giornata.
Ho conosciuto ReFlow (e mi riesce davvero difficile chiamarlo così, col suo nome d’arte) nel 2008, in un parcheggio romano di cui davvero non ricordo la posizione esatta.
Lui mi aveva già vista in fotografia, su MySpace, ed aveva confessato alla nostra amica comune di trovare la mia faccia “un po’ da stronza”, cosa che gli ho rinfacciato per mesi.
All’epoca, io e le mie compagne di band, stavamo cercando un nuovo batterista e lui ci sembrò perfetto da subito, con quel suo fare senza fronzoli, divertente, modesto.
Nel giro di pochissimo, eravamo molto più amici che band, molto più a casa C. che in sala prove, molto più cinema+birra+confidenze che soundcheck+show.
Ma lui aveva sempre una chitarra nel bagagliaio dell’auto e quell’idea fissa di suonare per strada, ovunque, prima o poi.
ReFlow ha decine e decine di canzoni sparse tra un hard-disk e l’altro, ma solo pochissime sono state rese pubbliche tramite il suo canale YouTube
e questa è una di quelle:
Vorrei che capisse quanto è pieno di talento, quanto sia bella anche vista dall’esterno, la sua passione.
Quanto sia importante che tutto questo non vada sprecato.
Allora vi faccio questo regalo, proprio a voi che non lo conoscete ancora e che magari lo apprezzerete.
Date un’occhiata, ne vale la pena. 🙂