Day 93 – Green day (ma mica la band!).

In una città come Londra, è difficile risparmiare.
O meglio, è difficile non spendere.
Provo a mettere da parte qualcosa ogni settimana, ma il mio istinto di esploratrice mi spinge ogni giorno più lontana da casa e, di conseguenza, tendo a spendere tutto in mezzi pubblici, alla fin fine.
Questo mese appena iniziato (anzi, mi rendo conto solo ora, guardando il calendario, che siamo già a metà Luglio, in realtà! O_o ), mi ha lasciata in mutande e non per il caldo, fortunatamente.
Tra la fuga romantica con M. e le ferie imminenti, ho speso tutti i miei averi senza rendermene conto e, al momento, ho qualcosa come 8 pounds in contanti e 10 su Oyster.
Dico solo che mi sono ridotta a “riparare” una borsa con una cintura, annodandola in modo improbabile perché regga insieme i pezzi che si sono sfasciati senza motivo un paio di settimane fa.
Tutto ciò perché non posso comprarne un’altra, al momento, e quella di riserva è sul punto di disintegrarsi!
(Promemoria: portarne qualcuna intera dall’Italia, magari.)
Così ieri mi sono armata di acqua e cibo e sono uscita in cerca di avventure low cost, perché sprecare una giornata libera di sole non fastidioso è un gran peccato.
Mi sono imbattuta per puro caso nel Battersea Flower Station, un vivaio che si vanta di essere il più lungo di Londra (ma aggiungono un “probably”), dove ho incontrato fate intente ad intrecciare fiori in bellissime corone, musicisti sorridenti con strumenti mai visti prima, un banchetto di Pimms e cupcakes GRATUITI e tante, tantissime piante sistemate in questa specie di lungo sentiero magico, arredato con vecchie valigie, porte scrostate, bandierine colorate e vasi d’ogni tipo e forma.
Un giardino segreto in mezzo al caos della città, dove coltivano sorrisi.

Tutto quel verde ha dato una svolta all’umore, così ho pensato di proseguire su quell’onda, tornando ai Kensington Gardens, uno dei posti che mi sono più cari, qui.
Sono tornata a salutare Peter Pan, le fate, i bimbi perduti; mi sono lasciata andare all’angoscia del silenzio assoluto tra le stanze della Serpentine Gallery, all’installazione di Marina Abramovic, “512 hours – stillness”; sono rimasta per un bel po’ a farmi ipnotizzare dai saltelli velocissimi dei conigli ai piedi dell’Arco di Henry Moore; ho mangiato un boccone seduta in un prato immenso, col vento a piegare piano le foglie grandissime; ho girato attorno al Kensington Palace, incuriosita dalla folla in abito elegante che ascoltava qualcuno far discorsi importanti; ho desiderato cogliere un barlume di vita nelle figure di folletti arrampicati sull’albero antichissimo custodito accanto al chiosco in memoria di Diana; sono arrivata al confine con Hyde Park e sono tornata indietro, per evitare la folla in sdraio lungo il fiume.

C’è qualcosa di inafferrabile, in un grande parco come quello.
Il suono degli alberi altissimi, con le nuvole incastrate tra i rami; la luce giallognola che addolcisce i lineamenti di chi hai lasciato indietro, in posti distanti che non puoi più calpestare, perché sprofonderesti.

IL MOMENTO FELICE: il sapore forte e dolciastro del Pimms fresco in mezzo al sole.

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Categorie: Beyond, Imagine, Ordinary li(f)e, TheLondonAdventures | Tag: | 8 commenti

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8 pensieri su “Day 93 – Green day (ma mica la band!).

  1. Sounds like an amazing day!
    Se ti serve una borsa te la regalo, Fra ha pulito casa sabato pomeriggio e quando sono tornata a casa mi fa: “Sai quante borse tue ho trovato in giro? NOVE!”. CI sono rimasta malissimo!
    Quindi vieni pure e serviti LOL

    • Mi farebbe proprio comodo!
      C’è stato un momento, l’anno scorso, in cui tutte le mie borse preferite si sono rotte magicamente una dopo l’altra, lasciandomi a vedermela con pochi esemplari orrendi sopravvissuti all’adolescenza.
      Ne ho comprate un paio per sostituire i caduti (alcune erano irrecuperabili, altre giacciono in una scatola, in attesa di essere riparate), le ho portate qui al momento del trasloco ed ora mi hanno abbandonata!

  2. Approvo la correzione, per esempio 100g di cioccolata fondente fairtrade da Sainsbury buonissima mi ricordo che costasse appena 35 pence a Reading. 🙂

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