Guardo l’inizio dell’estate dalla finestra e quasi non me ne rammarico, quasi invidio il vociare sommesso di chi lo percorre, quasi non sento il richiamo del letto.
Quasi.
Avrei potuto chiamare due amici, proporre mete, cambiarmi e sfoggiare il sorriso da festa, ma questa serata l’ho voluta rinchiudere al freddo, in questa casa con dentro l’Autunno e il mio incedere accartocciato, come di foglia che cade.
Oggi mi basta il silenzio, tra gola e pensieri, mentre il resto finisce sullo sfondo, opaco e distante anche mentre mi inghiotte.
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